Punto 7 del decalogo: Non temere il tempo: questi vini sorprendono anche dopo anni in bottiglia.
Non temere, anzi poni fiducia nel tempo.
Se fino ad ora abbiamo detto che il ColFondo è il vino della tradizione e della storia dei Colli Trevigiani, va detto che il vino andava consumato in breve tempo, diciamo fino a quando era pronta l’annata successiva.
Poi qualcuno iniziò a dimenticare delle bottiglie in cantina e aprendole un po’ per gioco e con curiosità condivisa con amici, si ritrovò nel calice qualcosa di sensazionale e sorprendente.
Questa se volete è la storia più romantica.
La verità è che da molti anni alcune aziende che producono ColFondo hanno iniziato a lavorare proprio sulla longevità di questo vino, proponendo le “vecchie annate” come un prodotto unico e lo è.
Uno dei pilastri del progetto ColFondo Agricolo è proprio la longevità di questo vino e se avete avuto occasione di partecipare ad eventi o degustazioni, dove sempre sono presenti le “vecchie annate” sicuramente sarete rimasti entusiasti.
Perché questo vino sorprenda dopo anni in bottiglia non si possono fare le cose a caso, non si tratta di fortuna, si tratta di lavorare in vigna e in cantina con questo obbiettivo: deve durare a lungo.
Quindi selezione delle uve, maturazione, fermentazione, vinificazioni separate e poi malolattica si, malolattica no, fino ad imbottigliare e poi lasciarlo fare.
Più la base è buona e più darà soddisfazioni nel tempo.
L’annata 2019 che è la più vecchia del ColFondo Agricolo compie: 5 anni dalla vendemmia e più di 4 anni in bottiglia ed è un bellissimo giovanotto.